Fondo di emergenza: quanto risparmiare e come iniziare a costruirlo da subito

Cos’è un fondo di emergenza, perché è indispensabile e come si calcola la tua riserva personale per affrontare gli imprevisti della vita, senza stress.
Cos’è un fondo di emergenza (e perché dovresti averne uno)
Un fondo di emergenza è una somma di denaro accantonata per far fronte a imprevisti, senza dover ricorrere a prestiti, debiti o alla vendita forzata di investimenti.
È una sorta di “airbag finanziario” che ti protegge quando qualcosa nella vita non va secondo i piani: una spesa medica improvvisa, una perdita temporanea del reddito, un guasto tecnico costoso, o anche solo un mese più difficile del solito.
Non si tratta di un lusso o di un risparmio per viaggi o desideri: il fondo di emergenza è una priorità per costruire serenità economica e stabilità nel tempo ed è alla base della piramide della pianificazione finanziaria.
A cosa serve davvero un fondo di emergenza
In un mondo incerto un fondo di emergenza ti permette di prendere decisioni migliori.
Ti evita la corsa a finanziamenti (spesso a tassi di interesse alti), la vendita di asset investiti o la richiesta di aiuto a familiari. Ti offre, soprattutto, una cosa difficile da quantificare: la tranquillità mentale di sapere che sei coperto, qualsiasi cosa accada.
È utile sia a livello personale che professionale, per un lavoratore dipendente per esempio può servire a superare un periodo tra un lavoro e l’altro, per un freelance può garantire continuità quando un cliente ritarda i pagamenti.
Per una famiglia è un margine di sicurezza contro gli imprevisti (ristrutturazioni condominiali, rotture di elettrodomestici ecc) o in caso di spese mediche onerose (un classico è il dentista, per esempio).
Quanto mettere da parte? La regola dei 3–6 mesi (e oltre)
Non esiste una cifra fissa valida per tutti. La regola più diffusa è quella di mettere da parte l’equivalente di 3–6 mesi di spese essenziali.
Cosa si intende per "spese essenziali”? Non il tuo stipendio intero, ma solo ciò che ti serve per vivere senza entrare in crisi: affitto o mutuo, bollette, spesa, trasporti, salute, scuola dei figli, rate minime.
Per esempio, se le tue spese mensili essenziali sono 1.500 €, un fondo di emergenza base dovrebbe contenere tra i 4.500 e i 9.000 €.
Chi ha un reddito irregolare o più responsabilità familiari (come liberi professionisti, famiglie monoreddito, caregiver) potrebbe avere bisogno anche di 9–12 mesi di copertura.
Come calcolare le spese da coprire
Per capire quanto risparmiare, inizia analizzando un mese tipo. Considera tutte le spese che non potresti tagliare in caso di difficoltà:
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Abitazione
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Utenze
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Alimentari
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Trasporti
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Salute
Escludi spese voluttuarie, vacanze o abbonamenti che potresti sospendere.
Una volta stabilito l'importo mensile minimo necessario, moltiplicalo per 3, 6 o 12 in base alla tua situazione. Parti anche da poco: risparmiare 50 o 100 € al mese è molto meglio che non iniziare affatto.
Dove tenere il fondo di emergenza: sicurezza e accessibilità
Il fondo di emergenza deve essere sempre disponibile, anche nel giro di poche ore. Questo significa che non va investito in strumenti volatili, né vincolato in prodotti che richiedano tempi lunghi per lo smobilizzo.
Ecco le soluzioni principali da considerare:
1. Conto deposito svincolabile
È uno dei posti migliori dove tenere il fondo. Offre sicurezza (fino a 100.000 € garantiti dal Fondo Interbancario), un rendimento minimo e la possibilità di svincolare il denaro in qualsiasi momento. Alcune banche permettono anche l’automazione del risparmio.
2. Conto corrente separato
Un'opzione semplice ma efficace: apri un conto solo per il fondo di emergenza, distinto da quello che usi tutti i giorni. In questo modo, il denaro è accessibile ma non a portata di mano. Aiuta a evitare spese impulsive.
3. Libretto postale ordinario
Per chi cerca una soluzione tradizionale, il libretto postale può rappresentare un'alternativa interessante. Non offre rendimenti alti, ma garantisce liquidità immediata, è sicuro e può essere gestito anche offline, da persone meno digitalizzate.
4. Carte conto con saldo separato
Alcune carte prepagate evolute (come Hype, Revolut, Satispay, N26) permettono di creare “salvadanai digitali” o wallet separati dove accantonare importi a parte. Sono comodi per i risparmiatori più giovani o per chi vuole visibilità e controllo via app.
5. ETF monetari a breve termine (con cautela)
Si possono inoltre valutare strumenti a bassissima volatilità come gli ETF monetari short term o fondi obbligazionari ultra-conservativi. Sono meno liquidi di un conto, ma possono offrire un piccolo rendimento mantenendo rischi contenuti.
⚠️ Da evitare:
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Azioni, criptovalute, fondi azionari o a scadenza lunga
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Polizze vita e assicurazioni con vincolo temporale
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Immobili o strumenti non immediatamente liquidabili
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Conti deposito vincolati a lungo termine (con penali per svincolo)
Quando iniziare e come mantenerlo nel tempo
Il momento migliore per iniziare un fondo di emergenza è oggi. Anche se puoi mettere da parte solo cifre piccole, l’importante è cominciare. Automatizza un bonifico mensile, magari dopo lo stipendio, per evitare di doverci pensare ogni volta.
Usa entrate extra (tredicesima, bonus, rimborsi fiscali, premi una tantum) per far crescere il fondo più velocemente. E, una volta raggiunto il tuo target, mantienilo stabile nel tempo: se attingi in caso di necessità, rimpiazza gradualmente la cifra usata.
Personalizza il fondo sulle tue esigenze
Il fondo non è uguale per tutti. Chi vive da solo, ha un contratto stabile e poche spese fisse, può accontentarsi di una cifra base. Chi ha figli, una casa, un’attività autonoma o lavora in settori volatili, deve essere più cauto.
Può essere utile anche suddividerlo in “mini-fondi” per categorie: emergenze mediche, casa/auto, lavoro. Così saprai esattamente da dove attingere senza confondere le priorità.
Attenzione: non è un investimento
Il fondo di emergenza non è pensato per generare profitto. Investirlo in strumenti volatili (azioni, criptovalute, fondi a lungo termine) è un errore, perché potresti ritrovarti con meno soldi di quanti te ne servano, proprio nel momento in cui ti servono.
Sicurezza e prontezza vengono prima del rendimento.
Conclusione
Costruire un fondo di emergenza è una delle prime azioni concrete di educazione finanziaria che ogni persona dovrebbe affrontare. Non serve avere grandi capitali, ma serve un obiettivo chiaro, costanza e consapevolezza.
Anche nei programmi aziendali di wellbeing finanziario, è utile affiancare ai concetti più avanzati la gestione base delle emergenze personali: una competenza che aiuta a vivere meglio, a decidere con più lucidità e a sentirsi un po’ più al sicuro.