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Job hopping: cos'è, perché cambiamo lavoro e come farlo al meglio

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Il job hopping è la pratica di cambiare lavoro frequentemente, spesso ogni pochi anni, alla ricerca di migliori opportunità professionali, salariali o di equilibrio tra vita lavorativa e personale. Questo fenomeno è particolarmente diffuso tra le generazioni più giovani, come i Millennials e la Generazione Z, che tendono a privilegiare la crescita personale e professionale rispetto alla stabilità lavorativa a lungo termine.

Tipi di job hopping

Il job hopping può essere classificato in diverse categorie:

  • Volontario vs Involontario: Il job hopping volontario avviene quando un individuo sceglie di cambiare lavoro per motivi personali o professionali, come la ricerca di nuove sfide o un miglioramento salariale. Al contrario, il job hopping involontario si verifica quando il cambiamento è imposto da fattori esterni, come licenziamenti o ristrutturazioni aziendali.
  • Orizzontale vs Verticale: Il job hopping orizzontale implica il passaggio a posizioni simili in altre aziende, spesso per diversificare le esperienze o migliorare l'ambiente lavorativo. Il job hopping verticale comporta la transizione verso ruoli con maggiori responsabilità o livelli gerarchici superiori, mirando a una progressione di carriera.

Perché si cambia lavoro frequentemente?

Le motivazioni alla base del job hopping sono molteplici:

  • Ricerca di nuove sfide e opportunità: Molti professionisti desiderano ampliare le proprie competenze e affrontare progetti stimolanti, trovando nel cambiamento di lavoro un mezzo per accelerare la crescita professionale.

  • Insoddisfazione lavorativa: Un ambiente di lavoro poco gratificante, la mancanza di riconoscimento o di opportunità di avanzamento possono spingere i dipendenti a cercare altrove condizioni migliori.

  • Miglioramento salariale: Cambiare lavoro può offrire incrementi retributivi più significativi rispetto agli aumenti ottenibili restando nella stessa azienda.

  • Equilibrio tra vita lavorativa e personale: La ricerca di un migliore bilanciamento tra lavoro e vita privata porta alcuni a cambiare impiego per trovare condizioni più flessibili o meno stressanti.




Impatto del job hopping sulla carriera

Il job hopping presenta sia vantaggi che svantaggi:

  • Vantaggi: Offre l'opportunità di acquisire una vasta gamma di competenze, adattabilità a diversi ambienti lavorativi e un ampliamento del proprio network professionale.

  • Svantaggi: Può essere percepito negativamente dai datori di lavoro, suggerendo instabilità o mancanza di impegno. Inoltre, cambi frequenti possono impedire la costruzione di relazioni professionali profonde e la realizzazione di progetti a lungo termine.


Come gestire il job hopping nel proprio curriculum

Per presentare efficacemente un percorso caratterizzato da frequenti cambiamenti lavorativi:

  • Enfatizzare le competenze acquisite: Sottolineare le abilità sviluppate e le esperienze diversificate ottenute attraverso i vari ruoli ricoperti.

  • Fornire spiegazioni coerenti: Durante i colloqui, spiegare le motivazioni dei cambiamenti, evidenziando come ciascuna transizione abbia contribuito alla crescita professionale.

  • Mostrare impegno: Dimostrare che, nonostante i cambiamenti, si è in grado di dedicarsi con serietà e passione ai progetti e agli obiettivi aziendali.

Conclusione

In conclusione, il job hopping riflette l'evoluzione del mercato del lavoro moderno, dove la flessibilità e l'adattabilità sono sempre più valorizzate. Tuttavia, è fondamentale gestire attentamente le transizioni per garantire una crescita professionale sostenibile e mantenere una reputazione positiva nel proprio settore.

Fonti

      1. Il Sole 24 Ore: Job hopping e mismatch: il dinamismo del mercato del lavoro porta nuovi rischi
      2. AlmaLaurea: Job hopping, da un impiego all’altro per crescere e acquisire esperienza
      3. Serenis: Il Job-Hopping e il bisogno di autorealizzazione: una chiave di lettura psicologica