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Esempi di Wellbeing Aziendale: Programmi e Attività per il Benessere in Ufficio

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Il wellbeing aziendale è oggi un elemento chiave nella costruzione di ambienti di lavoro sani, motivanti e orientati al lungo termine. Analizziamo una serie di esempi pratici, modelli e approcci utilizzati da organizzazioni di diverse dimensioni per favorire il benessere dei dipendenti. Dalle attività quotidiane ai programmi strutturati, passando per le nuove frontiere del welfare e del wellbeing finanziario, l’obiettivo è offrire una panoramica utile e applicabile nella realtà di ogni impresa.

Negli ultimi anni il concetto di benessere sul lavoro ha assunto un significato sempre più ampio e strategico, coinvolgendo non solo la salute fisica e mentale, ma anche aspetti sociali, emotivi e finanziari.

Per le aziende moderne investire nel wellbeing aziendale significa andare oltre i benefit tradizionali e costruire un sistema di cura e valorizzazione delle persone, con effetti positivi su produttività, clima interno e attrattività del brand.

Cos’è il Wellbeing Aziendale?

Il concetto di wellbeing aziendale, noto anche come benessere organizzativo, è molto più di un insieme di benefit.
Si tratta di una strategia integrata che mette al centro la persona e punta a creare un ambiente lavorativo sano, equilibrato e stimolante.
In un'epoca in cui lo stress, l’instabilità economica e i rischi di burnout stanno ridefinendo il sistema di valori della persona rispetto all'esperienza lavorativa, curare il benessere dei dipendenti non è solo una buona pratica: è un vantaggio competitivo.

Perché Puntare sul Benessere dei Dipendenti?

Secondo diverse ricerche le aziende che investono in programmi di employee wellbeing registrano:

  • Una diminuzione del turnover fino al 25%
  • Un miglioramento della performance del 12–15%
  • Un aumento dell’engagement e della soddisfazione lavorativa

Soprattutto in un contesto lavorativo come quello attuale, in cui spesso le aziende si appoggiano su modalità di lavoro ibrido, attività di wellbeing aziendale diventano ancora più centrali per favorire il senso di appartenenza.

Quando i team non condividono quotidianamente lo stesso spazio fisico può esserci meno coesione e meno engagement. In questo scenario, il rischio è che i dipendenti si sentano isolati, meno coinvolti nei valori aziendali o distanti dagli obiettivi collettivi.

Progettare attività di benessere aziendale accessibili anche a distanza, come sessioni online di mindfulness, workshop di educazione finanziaria, o momenti social digitali, aiuta a mantenere viva la cultura interna e a rafforzare il senso di appartenenza. Il wellbeing, quindi, non è solo uno strumento per migliorare la salute o la produttività individuale, ma anche un collante relazionale in grado di unire persone e team, ovunque si trovino.

Le 7 Dimensioni del Wellbeing in Azienda

Ma, concretamente, cos'è il wellbeing? Ci sono attività che ricadono nel benessere aziendale e altre che invece non be fanno parte? Come poter distinguere le varie dimensioni per poter fare una mappatura corretta?

Diciamo che un completo piano efficace di wellbeing in azienda dovrebbe abbracciare queste 7 aree:

  • Benessere fisico: programmi fitness, check-up periodici, ergonomia posturale
  • Benessere mentale: supporto psicologico, mindfulness, gestione dello stress
  • Benessere sociale: team building, eventi, cultura collaborativa
  • Benessere emotivo: coaching individuale, ascolto attivo, prevenzione burnout
  • Benessere finanziario: educazione economica, supporto alla gestione del denaro
  • Benessere professionale: percorsi di crescita, mentoring, bilancio competenze
  • Benessere ambientale: spazi green, smart working, mobilità sostenibile

Nella tua azienda quante dimensioni sono state implementate?

Esempi Concreti di Programmi di Wellbeing Aziendale

1. Edenred: Benefit Flessibili per il Benessere Personale

Edenred offre una piattaforma di welfare aziendale personalizzabile che include corsi sportivi, assistenza sanitaria, esperienze culturali. Il dipendente sceglie come “investire” il proprio credito benessere.

2. Luxottica: Wellness Campus e Attività Sportive

Luxottica ha costruito un vero e proprio campus del benessere aziendale, con piscina, sala yoga, centro medico. Un esempio eccellente di investimento sul wellbeing fisico e mentale.

3. Enel: Smartworking e Benessere Digitale

Enel ha attivato politiche di lavoro flessibile con focus su work-life balance e strumenti di digital detox per prevenire il tecnostress da iperconnessione.

4. Lavazza: Wellbeing Emotivo e Coaching

Lavazza ha sviluppato programmi interni di supporto emotivo e psicologico, con sessioni di ascolto individuali e workshop sulla gestione delle emozioni.

5. Google: un esempio di wellness oltreoceano

Google ha implementato una serie di attività e di risorse che mette a disposizione ai suoi dipendenti: assistenza sanitaria completa, benessere mentale, cibo e nutrizione, formazione, supporto alla famiglia.

6. Iren, Hera, Yves Rocher, Fater, Getec (e altre) : Wellbeing Finanziario per i dipendenti

Il benessere finanziario è una delle aree più trascurate, ma oggi sempre più centrali nella vita dei dipendenti. Gestire il denaro con serenità, evitare ansia economica e pianificare il proprio futuro sono elementi fondamentali del wellbeing aziendale.

Funnifin aiuta aziende Iren, Hera, Yves Rocher e Getec a offrire workshop di educazione finanziaria, video-corsi su tematiche come TFR, fondi pensioni e investimenti, e mette a disposizioni educatori finanziari per sessioni di coaching 1 to 1 con i dipendenti. 


Il Ruolo Strategico delle Risorse Umane

Il ruolo delle Risorse Umane è centrale nella costruzione di un percorso di wellbeing aziendale. Non si tratta solo di implementare benefit o lanciare iniziative occasionali, ma di progettare un sistema coerente, ascoltato e misurabile.

Tutto parte dall’ascolto attivo: capire i reali bisogni delle persone attraverso survey, interviste e momenti di confronto strutturato è il primo passo per costruire interventi efficaci e rilevanti.

Una volta raccolti i dati, è fondamentale stabilire obiettivi chiari e indicatori di performance (KPI) legati al benessere, come il livello di engagement, il clima interno o i tassi di retention. Ma l’aspetto più importante resta la comunicazione continua: raccontare ciò che si fa, spiegare il senso delle iniziative e coinvolgere attivamente i team nella co-creazione dei programmi rafforza la fiducia e la partecipazione.


Come misurare l’impatto dei programmi di wellbeing

Un piano di wellbeing aziendale, per essere davvero efficace, deve essere monitorato nel tempo e valutato nei suoi risultati concreti. Misurare l’impatto del benessere organizzativo significa capire se ciò che si è messo in campo sta davvero migliorando la qualità della vita lavorativa e con quali ricadute sul business.

Esistono diversi indicatori chiave che aiutano a monitorare i progressi. Tra i più rilevanti ci sono il tasso di assenteismo, che può indicare stress o malessere diffuso, e i livelli di engagement dei dipendenti, spesso rilevati attraverso survey periodiche. Anche l’analisi dei dati di turnover e retention fornisce segnali chiari: un miglioramento in questi ambiti può essere un buon segnale di efficacia del programma.

Altri strumenti utili sono il Net Promoter Score (NPS) interno, che misura quanto i dipendenti consiglierebbero l’azienda come luogo di lavoro, e il tasso di utilizzo dei servizi e delle attività offerte: se pochi partecipano, forse le iniziative non sono percepite come realmente utili o accessibili.

Conclusione

Investire in wellbeing aziendale non è una moda, ma una leva concreta per la competitività aziendale. Anche piccole iniziative possono generare grandi benefici per clima aziendale, produttività e attrattività del brand.