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Benessere finanziario: cos’è, come si misura e qual è la situazione in Italia

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L’indice di benessere finanziario è una bussola per capire lo stato di salute economica di famiglie e lavoratori

Cos’è il benessere finanziario

Il concetto di benessere finanziario è sempre più centrale quando si parla di qualità della vita. Non riguarda soltanto quanto si guadagna, ma soprattutto la capacità di gestire le spese quotidiane con serenità, affrontare imprevisti senza ansia e pianificare obiettivi futuri come l’acquisto della casa o la pensione.

In sintesi, si tratta di una condizione di equilibrio economico e psicologico: sapere che si hanno i mezzi per vivere dignitosamente oggi e la sicurezza per affrontare domani.

Le dimensioni principali del benessere finanziario sono quattro:

  • Gestione delle spese quotidiane, senza vivere costantemente “in rosso”.
  • Resilienza agli shock, cioè la capacità di sostenere spese impreviste (guasti, cure mediche, perdita del lavoro).
  • Pianificazione a lungo termine, con risparmi e previdenza per obiettivi futuri.
  • Serenità psicologica, ovvero la riduzione dello stress legato al denaro.

Gli indici di benessere finanziario: come misurare la la sicurezza economica?

Per tradurre questo concetto in qualcosa di misurabile, diversi enti internazionali (e anche istituzioni italiane) hanno elaborato delle proposte per misurare il benessere finanziario.

Si tratta di strumenti che valutano, con parametri numerici, quanto una famiglia o un individuo si senta al sicuro dal punto di vista economico.

Alcuni indicatori tipici includono:

  • La capacità di affrontare spese impreviste senza ricorrere a prestiti
  • La capacità di risparmio
  • Il livello di indebitamento
  • La percezione soggettiva di sicurezza economica.

Avere un indice significa poter fotografare in maniera chiara la salute economica complessiva di una popolazione, capire chi è più fragile e dove intervenire con politiche mirate o programmi di educazione finanziaria.

Il Financial Wellbeing Scale della CFPB

Negli ultimi anni, come dicevamo, diversi istituti e società di consulenza finanziaria hanno sviluppato strumenti per misurare il livello di benessere finanziario delle famiglie.

Uno degli indici più diffusi si basa sul modello del Financial Well-Being Scale ideato dal Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) negli Stati Uniti, poi adattato a vari contesti nazionali, inclusa l’Italia.

Questo indice combina indicatori oggettivi e indicatori soggettivi.

  • Indicatori oggettivi: capacità di far fronte a spese impreviste, livello di indebitamento, tasso di risparmio, disponibilità di un fondo di emergenza, accesso al credito.
  • Indicatori soggettivi: percezione di sicurezza economica, fiducia nel futuro pensionistico, stress percepito rispetto alla gestione delle spese, sensazione di controllo sulle proprie finanze.

L’indice viene calcolato tramite questionari strutturati, che raccolgono informazioni su abitudini finanziarie e percezioni individuali. Le risposte vengono trasformate in punteggi numerici, creando una scala che va da situazioni di forte fragilità economica fino a condizioni di piena stabilità.

Questo approccio è importante perché mostra come il benessere finanziario non dipenda solo dal reddito: due persone con lo stesso stipendio possono avere livelli molto diversi di sicurezza, a seconda della gestione del denaro, dei debiti accumulati e della percezione di controllo.

Per policy maker e aziende usare un indice strutturato significa avere una mappa chiara delle fragilità su cui intervenire con programmi mirati: dall’educazione finanziaria alle agevolazioni fiscali, fino ai piani di welfare aziendale per i dipendenti.

La situazione del benessere finanziario in Italia

E qui arriva il punto critico: secondo diversi studi, l’Italia presenta ancora ampie aree di fragilità finanziaria.

  • Molte famiglie faticano a coprire spese impreviste: circa il 40-50% dichiara che non riuscirebbe ad affrontare un esborso imprevisto di 1.000 €.
  • Il risparmio regolare è in calo, soprattutto a causa dell’inflazione e del rincaro del costo della vita.
  • I giovani adulti sono i più vulnerabili, spesso con contratti precari e senza patrimonio accumulato.
  • Gli over 55 risultano mediamente più stabili, ma solo grazie alla pensione e alla proprietà della casa.
  • Differenze territoriali marcate: le famiglie del Nord hanno mediamente più risparmi e minori difficoltà rispetto a quelle del Sud.

Gli ultimi anni, segnati dalla pandemia e dalla crescita dei prezzi, hanno reso ancora più evidente quanto il benessere finanziario non sia distribuito in modo uniforme.

Come migliorare il benessere finanziario?

Ma queste sono solo statistiche, numeri ad alto livello. Poi il problema però è della singola persona o nucleo familiare. Come fare?

Il benessere finanziario può essere migliorato anche con piccoli passi e con delle semplici strategie pratiche e concrete.

Alcuni passi "classici" che sono utili:

  • Creare un fondo di emergenza, anche partendo da piccole cifre, per coprire almeno 3-6 mesi di spese essenziali.
  • Stabilire un budget familiare, per avere sotto controllo entrate e uscite ed evitare sorprese.
  • Ridurre i debiti più costosi.
  • Risparmiare per obiettivi specifici, legati a casa, istruzione dei figli o pensione.
  • Utilizzare strumenti di educazione e consulenza finanziaria, dai percorsi formativi alle app di gestione, fino al supporto di professionisti indipendenti.

Anche le politiche pubbliche hanno un ruolo, ad esempio grazie agli incentivi sulla previdenza complementare.

Il ruolo delle aziende

Sempre più imprese stanno comprendendo che il benessere finanziario dei dipendenti non è un tema “privato”, ma un fattore che incide direttamente su produttività, clima aziendale e retention.

Un collaboratore che vive costantemente sotto stress economico rischia di essere meno concentrato, più demotivato e più incline ad abbandonare il posto di lavoro. Per questo, molte aziende stanno inserendo programmi di financial wellbeing nei propri piani di welfare, con attività come:

Si tratta di strumenti che non aumentano direttamente gli stipendi, ma migliorano la qualità della vita delle persone, rendendole più serene e resilienti.

 

Conclusione

Il benessere finanziario non è un lusso: è un indicatore fondamentale della qualità della vita e della resilienza di famiglie, imprese e società nel suo complesso.

L’indice di benessere finanziario ci aiuta a misurarlo, mentre la situazione italiana dimostra che c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto per i giovani e le famiglie più fragili.

Migliorarlo significa costruire sicurezza economica, ridurre lo stress e dare alle persone la possibilità di guardare al futuro con fiducia. Una sfida che riguarda tutti: cittadini, istituzioni e aziende.