Dichiarazione dei redditi 2025: tutto quello che devi sapere su scadenze, 730, documenti e rimborsi

Una guida pratica e aggiornata per orientarsi tra scadenze, quali modelli fare, come inserire le detrazioni fiscali e le opportunità di rimborso su versamenti in eccesso.
Dichiarazione dei redditi: cos’è e chi deve farla
Ogni anno milioni di contribuenti italiani sono chiamati a comunicare al fisco i redditi percepiti nell’anno precedente e le eventuali spese detraibili o deducibili. Questa comunicazione prende forma attraverso la dichiarazione dei redditi, un passaggio fondamentale per regolarizzare la propria posizione fiscale, ma anche per ottenere eventuali rimborsi IRPEF.
In linea generale, devono presentare la dichiarazione coloro che hanno percepito redditi da lavoro, pensione, affitto, attività autonoma o investimenti. Tuttavia, non tutti sono obbligati.
Sono esonerati, ad esempio, i lavoratori dipendenti o pensionati che hanno avuto un solo datore di lavoro e non hanno spese particolari da dichiarare, né imposte da recuperare o versare. In questi casi, la dichiarazione non è richiesta, ma può comunque risultare utile per accedere a rimborsi.
730 o modello Redditi? Le differenze principali
Il modello 730 è la forma più semplice e diffusa di dichiarazione dei redditi. È pensato per lavoratori dipendenti e pensionati, e ha il grande vantaggio di garantire conguagli immediati: eventuali rimborsi o importi da versare vengono gestiti direttamente nella busta paga o nella pensione, senza bisogno di F24 o altri adempimenti.
Chi ha invece redditi da lavoro autonomo, attività occasionali, affitti non gestiti da sostituto d’imposta o redditi esteri, deve utilizzare il modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico).
Questo modello richiede un approccio più articolato, con calcolo autonomo delle imposte e versamenti tramite F24. È anche la soluzione da adottare quando non si ha un datore di lavoro che possa fungere da sostituto d’imposta.
Perché conviene fare comunque il 730
Anche se in alcuni casi non è obbligatorio, fare il 730 rappresenta un’occasione concreta per ottenere rimborsi e risparmiare sulle tasse. Presentando la dichiarazione, è possibile inserire tutte le spese sostenute che danno diritto a detrazioni o deduzioni fiscali, e ottenere così un abbassamento dell’imposta IRPEF dovuta.
Tra le spese più comuni che si possono recuperare ci sono le spese sanitarie, gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese universitarie o scolastiche per i figli, le assicurazioni sulla vita, le donazioni a ONLUS, i contributi per colf e badanti e i versamenti a fondi pensione.
Molti contribuenti non sono consapevoli di quanto possano recuperare e rischiano ogni anno di perdere centinaia di euro semplicemente non presentando il 730.
Le scadenze da segnare
Hai sottomano il calendario del 2025?
La scadenza principale è il 30 settembre 2025, termine ultimo per inviare il 730, sia nella versione precompilata online sia tramite un CAF o un professionista.
Per chi ha bisogno di correggere una dichiarazione già presentata, ci sono due ulteriori scadenze: il 27 ottobre per il 730 integrativo (utile a inserire spese dimenticate che portano a un maggior rimborso) e l’11 novembre per il 730 rettificativo, da utilizzare solo in caso di errori più seri.
Chi invece utilizza il modello Redditi PF ha tempo fino al 31 ottobre 2025 per inviarlo all’Agenzia delle Entrate.
Cosa serve per fare il 730
Chi sceglie di utilizzare il 730 precompilato, può accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate con SPID, CIE o CNS. Una volta autenticato, troverà già molti dati inseriti: il reddito da lavoro o pensione (grazie alla Certificazione Unica), le spese sanitarie sostenute presso strutture pubbliche e convenzionate, eventuali premi assicurativi o contributi versati. È possibile integrare o correggere i dati, e poi procedere con l’invio.
Chi invece preferisce affidarsi a un CAF o a un commercialista, dovrà presentare una serie di documenti.
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La Certificazione Unica e i propri dati anagrafici.
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Tutte le ricevute delle spese sanitarie.
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Le fatture scolastiche o universitarie.
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Le ricevute di affitto.
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Eventuali atti notarili (in caso di acquisto prima casa) con visure catastali e dichiarazioni bancarie per i mutui.
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Tutta la documentazione relativa a donazioni, contributi, colf.
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Assicurazioni.
Conclusione
La dichiarazione dei redditi non è solo un dovere, ma un'occasione di consapevolezza e risparmio. Anche chi non è obbligato a farla, spesso ne trae beneficio sotto forma di rimborsi o conguagli più corretti.
Conoscere la differenza tra 730 e modello Redditi, sapere quali spese si possono scaricare, e raccogliere per tempo i documenti necessari permette di affrontare l’appuntamento con il fisco in modo più sereno ed efficace.
Se hai già tutto sotto controllo, perfetto. Altrimenti è decisamente il momento giusto per iniziare a organizzarti!