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Come iniziare ad investire: guida completa per principianti

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Da dove partire, come scegliere gli strumenti giusti e costruire un piano di investimento sostenibile nel tempo.

Perché iniziare a investire

Molti italiani continuano a considerare l’investimento come qualcosa di complesso, riservato a pochi esperti o a chi dispone di grandi somme. In realtà, investire è un modo per proteggere e far crescere i propri risparmi.

Tenere il denaro fermo sul conto corrente oggi significa, di fatto, perdere potere d’acquisto: l’inflazione erode lentamente il valore dei soldi. Al contrario anche piccole somme investite nel tempo possono generare risultati importanti grazie all’interesse composto, cioè quel meccanismo per cui i rendimenti maturati producono a loro volta nuovi guadagni.

Investire significa costruire una sicurezza per il futuro, sia per obiettivi a lungo termine (pensione, casa, figli) che per traguardi più vicini, come un viaggio o un progetto personale.

 

Prima di iniziare: le basi per partire con il piede giusto

Prima ancora di pensare a dove investire, serve mettere in ordine le proprie finanze. Le fondamenta di un investimento solido sono tre:

  1. Creare un fondo di emergenza, che copra almeno 3–6 mesi di spese essenziali. Serve a non dover disinvestire in fretta in caso di imprevisti.
  2. Ridurre i debiti costosi, come carte di credito revolving o prestiti ad alto tasso: i rendimenti degli investimenti non compensano gli interessi di questi debiti.
  3. Definire obiettivi chiari e realistici, stabilendo orizzonte temporale e tolleranza al rischio.
Un investimento non parte dai mercati, ma dalle persone: dal loro equilibrio economico e psicologico.

👉 Se vuoi approfondire come costruire un fondo di sicurezza, leggi anche l’articolo sul fondo di emergenza

Scegliere dove e come investire

Oggi chiunque può iniziare a investire con facilità, grazie a piattaforme digitali e conti di intermediazione accessibili. Ma è importante capire bene dove si collocano i propri soldi.

Le principali opzioni sono:

  • Banche tradizionali o reti di consulenti, per chi preferisce un contatto umano e assistenza diretta.
  • Broker e piattaforme online, ideali per chi vuole autonomia e costi più bassi.
  • Piani individuali di risparmio (PIR) o fondi pensione, per chi cerca vantaggi fiscali a lungo termine.

Prima di aprire un conto o scegliere una piattaforma, confronta commissioni, semplicità d’uso, costi di gestione e strumenti disponibili.

Gli strumenti di investimento per principianti

Non tutti gli strumenti finanziari sono uguali. Chi inizia dovrebbe concentrarsi su soluzioni semplici e diversificate:

  • ETF e fondi indicizzati: replicano l’andamento di un indice (come MSCI World o FTSE MIB) con costi bassi e rischio distribuito.
  • Obbligazioni o titoli di Stato: strumenti più stabili e a rendimento fisso.
  • Fondi comuni di investimento: gestiti da professionisti, adatti a chi non vuole occuparsi della selezione dei titoli.
  • Conti deposito e buoni fruttiferi: ottimi per chi desidera iniziare con rischio minimo.

La regola d’oro è diversificare: non mettere tutti i risparmi in un solo strumento o settore.

Costruire un portafoglio equilibrato

Un buon portafoglio è come una squadra: ogni componente ha un ruolo diverso. Gli asset più rischiosi (come azioni o ETF azionari) offrono rendimenti potenzialmente più alti, mentre quelli più sicuri (obbligazioni, liquidità) proteggono il capitale nei momenti di turbolenza.

La chiave è trovare un equilibrio coerente con la propria età, il reddito e gli obiettivi.

  • Un giovane con orizzonte lungo può puntare su un portafoglio più “dinamico”
  • Chi si avvicina alla pensione dovrebbe privilegiare stabilità e liquidità.

Il portafoglio va ribilanciato periodicamente: almeno una volta l’anno, per riportare le percentuali di rischio ai livelli iniziali.

Come monitorare i propri investimenti

Una volta iniziato, la regola più difficile è…non guardare troppo spesso. Le fluttuazioni di mercato fanno parte del gioco: reagire d’impulso può portare a vendere nei momenti peggiori.

Controllare una o due volte l’anno, verificando il rendimento medio, la composizione del portafoglio e l’adeguatezza agli obiettivi, è più che sufficiente.

L’investimento è una maratona, non i 100 metri.

 

Gli errori da evitare

Chi inizia a investire commette spesso gli stessi errori:

  • Seguire le mode del momento, inseguendo rendimenti passati o titoli “di tendenza”.
  • Investire senza un piano, agendo sull’emotività.
  • Sottovalutare i costi, che sul lungo periodo riducono notevolmente i guadagni.
  • Vendere in panico dopo un calo temporaneo dei mercati.

La disciplina e la pazienza sono le vere competenze del buon investitore.

Un esempio pratico: investire con poco

Immaginiamo di iniziare con 1.000 €.

Un portafoglio equilibrato per un profilo prudente potrebbe essere:

  • 50% ETF obbligazionari globali,
  • 30% ETF azionari diversificati,
  • 20% liquidità o conto deposito.

Con versamenti mensili regolari di 100 €, anche rendimenti modesti possono portare, nel tempo, a risultati significativi grazie all’effetto composto. La costanza è più importante della somma iniziale.

Il ruolo delle aziende e dell’educazione finanziaria

Sempre più imprese stanno introducendo percorsi di educazione finanziaria all’interno dei piani di welfare aziendale.

Insegnare ai dipendenti a gestire i risparmi, a pianificare gli obiettivi e a investire in modo consapevole riduce lo stress finanziario e migliora la produttività.

Workshop, sportelli di consulenza e piattaforme digitali (come FunniFin) possono diventare strumenti preziosi per diffondere una cultura dell’investimento accessibile e responsabile.

👉 Approfondisci anche l’articolo sul benessere finanziario dei dipendenti

Conclusione

Investire non è riservato agli esperti, ma a chi decide di prendersi cura del proprio futuro.

Conoscenza, metodo e costanza sono i tre pilastri per iniziare in modo corretto. Anche piccole cifre, se gestite con disciplina, possono crescere nel tempo e diventare la base di una sicurezza economica duratura.

L’importante non è prevedere il mercato, ma iniziare, restare coerenti e continuare nel tempo.