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Bonus 2026: tutte le novità della prossima Manovra e come prepararsi

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Le proposte di agevolazioni al vaglio di governo e parlamenti per le famiglie e la possibilità di richiederle grazie al nuovo sportello digitale, per gestirle senza burocrazia.

2026: Un anno chiave per le agevolazioni

Per la Manovra 2026 il Governo sta lavorando a una serie di misure fiscali e bonus destinati a sostenere famiglie, ceto medio e imprese, in un contesto di inflazione ancora elevata e aumento dei costi della vita.

Molte proposte sono ancora in fase di definizione, ma le linee generali tracciano già una direzione chiara: ridurre la pressione fiscale, stimolare i consumi e favorire il welfare familiare (o perlomeno queste sono le intenzioni).

Bonus edilizi e ristrutturazioni: conferme e proroghe

Tra le misure più attese, ci sono le proroghe dei bonus edilizi.

Il Governo intende mantenere il bonus ristrutturazioni con una detrazione del 50% anche per il 2026, almeno per la prima casa, con possibilità di detrazione ridotta al 36% per alcune categorie.

La stabilità di questi incentivi è considerata fondamentale per il settore edile, che ha beneficiato enormemente delle detrazioni fiscali negli ultimi anni.

La continuità delle agevolazioni per l'edilizia per il 2026 può permette alle famiglie di pianificare interventi con maggiore serenità e senza rincorrere scadenze, ma sembra che il Superbonus sarà definitivamente un ricordo del passato.

Taglio IRPEF e alleggerimento per il ceto medio

Un altro punto centrale della manovra riguarda il taglio delle aliquote IRPEF, dopo quelle dell'anno scorso.

L’obiettivo dichiarato è alleggerire la seconda fascia di reddito, con un passaggio dal 35% al 33%, e ampliare la platea dei beneficiari.

Si parla di un’estensione dello scaglione da 50.000 a 60.000 euro, così da favorire una fascia più ampia di lavoratori dipendenti e autonomi.

La misura avrebbe un impatto diretto sulla busta paga dei lavoratori, aumentando la disponibilità netta mensile di alcune fasce di reddito di lavoratori e sostenendo i consumi interni.

Nuovi incentivi per famiglie e natalità

Tra le novità in discussione c’è anche un bonus previdenziale per i neonati.

Il Governo valuta di introdurre un contributo economico iniziale, da versare su un fondo di previdenza complementare intestato al bambino, per incoraggiare le famiglie a pensare al futuro dei figli fin dalla nascita.

Accanto a questa misura la manovra prevede un rafforzamento del bonus mamme (che potrebbe passare da 40 a 60 euro mensili) e un ampliamento della Carta dedicata a te, destinata alle famiglie con redditi medio-bassi per l’acquisto di beni essenziali.

Riforma ISEE e nuovi criteri di accesso

Si parla insistentemente inoltre di una possibile revisione del calcolo ISEE: il Governo starebbe valutando l’esclusione della prima casa dal conteggio e un aggiornamento delle scale di equivalenza.

Coperture?

Si stima che la manovra comporterà un impegno di circa 18 miliardi di euro annui e molte di queste proposte sono ancora in fase di trattativa.

La sfida principale per il Governo sarà trovare le coperture finanziarie. Alcune delle risorse necessarie dovrebbero provenire dal contributo straordinario richiesto a banche e assicurazioni, stimato intorno a 4,5 miliardi per il 2026.

Rischi di tagli e rimodulazioni

Accanto alle nuove misure, ci sono anche alcune ipotesi di riduzione o rimodulazione dei bonus esistenti, necessarie per compensare il costo delle nuove iniziative fiscali.

In particolare, si parla di possibili tagli ai bonus edilizi:

  • Come abbiamo indicato nel paragrafo dedicato, la detrazione per ristrutturazioni potrebbe scendere dal 50% al 36% per alcune categorie

  • Si ipotizza inoltre anche di ridurre la durata di fruizione del credito da 10 a 5 anni

  • Alcune agevolazioni, come il bonus mobili, potrebbero non essere rifinanziate nel 2026.

Il Governo valuta anche di razionalizzare detrazioni e sconti fiscali “minori”, per liberare risorse da destinare al taglio IRPEF e ai nuovi bonus per famiglie e natalità.

Si tratta ancora di proposte in fase di discussione, ma confermano un quadro in cui non tutti i bonus sopravviveranno intatti: la priorità sarà concentrare le risorse sulle misure con impatto sociale più ampio.

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